L’essere umano è la pietra miliare della sua esistenza; è altresì il
fondamento morale di una realtà in cui non vi è spazio per una identità
rimediata e acquisibile mediante lo schermo delle convenzioni. La
ricerca pedagogica di Katarzyna Beata Marciszuk è tutta qui: si tratta
di una teoresi dai toni semplici, efficaci, denunciatari, senza
travestimenti, laddove il nucleo problematico è da rintracciare proprio
nella costellazione delle osservazioni che ruotano intorno alla
incapacità dell’uomo di cogliere i pericoli derivati dalla società del
consumo, della multimedialità e del bieco formalismo. La raccolta di
saggi I quaderni per una responsabilità pedagogica intende
recuperare un essere umano il quale non si riconosce più nella facoltà
di gestire le proprie aspettative di vita associativa e personale.
L’uomo della multidisciplinarietà, della multimedialità, ha ceduto le
proprie realtà, le proprie aspirazioni: più che agente si sente agito ed
incapace di cogliere in sé ciò che veramente lo salva e lo realizza.
Resta tuttavia una profonda fiducia nell'Uomo nuovo e nella sua
sempre rinascente possibilità di progettare il proprio destino contro
ogni sorta di condizioni e di situazioni alienanti e disabilitanti.