La Clessidra, di Pino Sozio

Si tratta di una silloge di 40 componimenti poetici selezionati dall’autore tra le tante scritte in più di 45 anni a partire dagli anni universitari. La selezione non rispecchia un’ordine cronologico, a dispetto del titolo che, invece, ha una valenza del tutto simbolica: rappresenta, infatti, lo scorrere inesorabile e quasi violento di un tempo entro il quale si svolgono le vicende interiori dei narratori attraverso un linguaggio spesso crudo e quotidiano, lontano molte miglia dal lirismo e, a volte, dalla retorica della poesia classica.

Queste vicende, in forma di più o meno brevi monologhi interiori, provano a catalogare diversi stati d’animo dell’uomo moderno, un uomo consapevole dei guasti di una società malata, ma anche dei vari stati d’animo che l’uomo vive attraverso lo scorrere di un tempo che non lascia tempo per provare a riparare i suoi errori. Tra questi stati d’animo un piano di rilievo è riservato al sentimento dell’amore, spesso vissuto immaginativamente più che concretamente, spesso condito da atteggiamenti ipocriti e massificati. E tuttavia, lungi dall’essere una raccolta prettamente nichilista, lo spazio per una ricerca esiste sempre e comunque. Dove questa ricerca approderà non è dato sapersi, niente di essa si sa, se non la possibilità di immergersi dentro i suoi interrogativi.