Davanti alle opere di Giuseppe Faraone s’innescano delle emozioni che
fanno vibrare la nostra anima, ponendo in relazione il visibile con
l’invisibile. I suoi colori così forti e pregni di significato giocano
sull’inconscio scuotendo i sensi. E’ questo che ha provato la poetessa
Carmen Togni ammirando i dipinti dell’Artista. La Togni con le sue
liriche ha contemplato le scene e i ritmi cromatici dei dipinti
traghettando su carta tutta la gioia e la positività del pittore. Negli scorci di una Milano piena di colore e movimento, nell’acqua che scorre lungo i navigli “abbiam nei ricordi / l’incredibile darsena / Il ricordo di Lei / Alda per sempre / Nel cuore...”. Come l’artista ha sentito il bisogno
di fissare i suoi impulsi interiori in figure e forme così la poetessa
ha colto in serene visioni l’ora intima e poetica delle pennellate
chiare ed equilibrate del Faraone. È dunque fuori dubbio la stretta
relazione tra poesia e pittura, due arti che presentano molti punti di
contiguità che per certi versi si compenetrano e si completano. Non solo
perché da un dipinto può nascere una poesia o viceversa, ma anche
perché sono due facce della stessa medaglia che rappresentano entrambe
il bisogno atavico, insito ed essenziale dell’Uomo di rappresentare se
stesso attraverso l’arte.