Tramonti  (Il polmone verde della Costiera Amalfitana)

1 2jpgTramonti

 (Il polmone verde della Costiera Amalfitana)

 

Conservo il silenzio

e m’avvio tra le sponde

delle tue vene,

sussurrando alle foglie

antichi sogni

vissuti e goduti

nell’infanzia spensierata.

Vado oltre il tempo e l’immaginazione,

inoltrandomi, nell’antico borgo di Pucara,

ove figure di giovani figliole

mi guidano tra corridoi,

anfratti, giochi d’archi,

e scale consumate da interminabili passi,

dietro la mia ombra

intravedo un’esile sorella

che con mani divine crea il Concerto,

aromatico rosolio, dal colore scuro

sprigionando un odore intenso

piacevole al gusto e al palato,

m’affaccio alla finestra e intravedo

l’esausto veliero

a sud del mare della costa

che disancora da questo antico mondo

portando con sé sogni e speranze

di questa gente eternamente buona,

dove né l’anima individuale,

né l’attesa, né la storia,

hanno dato conforto e dolcezza,

a questi paesani che vivono

strappando alle stagioni

i frutti da vitigni centenari.

Focalizzo lo sguardo

tra mura arcaiche,

dove la strada abbandona la costa e il mare

e scale in pietra tracciano il cammino al viandante

che si addentra nei villaggi …

Novella, su di te sorge

il fiore dell’aurora

e i ragazzi escono di prima mattina

impedendo alla tristezza

di respirare l’aroma che amano.

Più in là il ceraiolo prepara

il disadorno Sant’Antonio

che riecheggia una fede antica

e mai rinnegata da queste popoli

senza peccato e senza redenzione.

Giungo alla cresta del monte

e Gete m’accoglie

su ampi spazi

dove l’antica Cappella rupestre

restituisce a questa terra

in sospiri di una lunga attesa

i paesaggi delle anime

che rivivono ancora

nell’indelebile memoria.

Ormai è tardi e fiero

si leva tra le creste del Montalto

il nardo della luna

tracciando con un rigo

al mio finir cammino.

Mi è grado andare con la memoria

mirando, senza fiato,

all’ultima mia meta,

il Castello di Santa Maria la Nova,

là il falco veglierà

sulla pace agognata,

le segrete sere,

le armonie sospirate,

le ardenti aurore,

le lunghe e silenziose

notti colme di stelle.

 

Sono cresciuto sul mare, ma il mio mare aveva spiagge infinite e fondali sabbiosi, non avevo mai visto la costiera amalfitana, avevo 15 anni quando un giorno di primavera salì a Salerno su un pullman per recarmi a Maiori. Dopo Vietri il paesaggio intorno divenne all’improvviso arido, nudo, selvaggio, senza un albero, senza una casa, e davanti c’era solo una serie di curve a precipizio sul mare, laggiù nello sprofondo, e la strada si avventurava ardita tra sipari di roccia costeggiando un abisso dopo l’altro.

Come un bambino che veniva per la prima volta al mondo guardavo dai finestrini quel mare blu cobalto sembrava uscito da un pennello di un pittore, non avevo mai visto la montagna tuffarsi nel mare. Arrivato a Maiori scesi dal pullman e l’anima si inondò di luce e di infinito, respirai a pieni polmoni la brezza marina e il mio cuore si riempì di una gioia immensa. Non potevo credere che esistesse una simile bellezza al mondo.

Per Tramonti non c’erano mezzi di trasporto imminenti, decisi così di incamminarmi a piedi e dove la strada inizialmente si chiudeva in una stretta gola, di tratto si spalancò davanti a me una verde ed immensa vallata era un lieto miscuglio di montagne, collinette, vallate, piani di sparsi villaggi. Il cielo terso contrastava con quel verde fatto di castagneti e viti centenarie  e di distanza in distanza sparse sopra ineguali piani case bianche come caprette sul verde di un poggio intende a brucare, i campanili delle chiese si ergevano fieri dominando il paese. Mi sembrò tutto così ospitale, ero felice nel riverbero di quel lontano mattino, mi parve di essere ritornato in un luogo che da sempre mi appartenessi. Sembravo catapultato in un’altra dimensione o forse in un’altra epoca. Lo spettacolo che si distendeva alla vista era di quelli che, in ogni tempo, trasmettono una grande emozione.

Era una bellezza assoluta e grandiosa, al di fuori della portata dell’uomo, e ne fui così colpito ma allo stesso tempo affascinato e dominato. Tramonti in fondo così esiguo ma immenso di luoghi di incredibile fascino.

A distanza di anni il sentimento d’amore per questa terra si vena di struggente nostalgia per tutto ciò che era esistito fino ad un recente passato e che ormai è irrimediabilmente sparito.  Oggi, anche se non ci sono più i volti e i luoghi della mia adolescenza, anche se molto è mutato, la qualità dell’ambiente naturale, la qualità della vita…. Ho raccolto il mio sogno con la speranza di trasmettere le stesse emozioni  provate in una mattino di un momento eterno di vita vissuta.

Ho voluto trasmettere i sentimenti provati nella contemplazione di questa terra che è un luogo di fascino, per amatori della natura e della tranquillità, un luogo dove si mescolano storie di mare, di terra e di persone che ci tramandano tradizioni millenarie che in buona misura, fanno parte del sogno o della memoria. Perché vedete, io sono convinto che i grandi uomini che hanno vissuto e visitato questa terra, sono ancora qui, in mezzo a noi, in attesa, nell’eterna speranza che ciò che un giorno amarono di questo popolo e di questa terra, torni ad esser forte ed evidente, così che nuovi amori possano nascere, domani, prima che il buio ci avvolga.