ESSERE DONNA

Essere donna è terribilmente difficile, perché consiste soprattutto nell'aver a che fare con gli uomini.      

A sant'Anna, madre di Maria (stando alla tradizione apocrifa, questo era il nome della nonna materna di Gesù), si è unito dopo il Concilio nella celebrazione liturgica anche suo marito Gioacchino. Noi, però, vorremmo oggi lasciare spazio solo a questa donna che ha un nome molto diffuso sino ai nostri giorni, proprio in sua memoria. Parlerei, dunque, proprio della femminilità. Se si va a cercare nelle raccolte dei detti popolari si registra un fatto scontato: le battute misogine sono la quasi totalità. Persino l'Enciclopedia delle citazioni (Garzanti), che pure è curata da una donna, Elena Spagnol, è costretta sotto la voce "Donna" a registrare 174 frasi quasi tutte negative. Basti solo leggere l'ultima, che è di Voltaire: «Le donne somigliano alle banderuole: si fissano quando s'arrugginiscono»!
Tuttavia qualche apprezzamento, molto a fatica, lo si può trovare e quello che noi oggi proponiamo è tratto da uno scritto intitolato Fortuna di Joseph Conrad (1857-1924), autore polacco che però scelse l'inglese come sua lingua. La sua è una staffilata contro noi maschi: effettivamente, se si guarda come abbiamo ridotto la storia e la terra in tutti questi secoli di predominio nostro, dobbiamo riconoscere di aver reso particolarmente difficile la vita delle donne. Violenza, prepotenza, arroganza, sono state il cibo quotidiano che abbiamo loro imbandito. Certo, sbagliano anche le donne perché pure loro sono creature limitate, ma lasciamo ora che abbiano più spazio e più possibilità di incidere nella società perché forse la loro prova risulterà migliore della nostra (non sarebbe poi troppo difficile…!).