Il parlare volgare dei miei nonni, di mio padre, dei miei amici d’un
tempo, e di me stesso ragazzino, oggi mi manca. Quel modo semplice,
spartano e remoto di esprimersi, di esternare il proprio pensiero, oggi
non è volgarità, ma vera arte dialettale, purtroppo, perduta. Di questo
oggi racconto senza vergogna, di quel lessico soavemente sporco, di
quegli usi e costumi che mi hanno arric-chito, e che purtroppo non sono
più in uso. Ciò che ancora oggi tengo caro nel cuore, è ciò che non
esiste più, radice meravigliosa che ancor esce dalla mia anima, e che mi
tiene legato col mio trolley alla linea aerea del mio prezioso Paradiso
in cima ad una valle.