POESIE D’AMORE

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Qui la notte non è fatta per dormire, ma per essere vivificata da un’anima che espande la sua luce in una notte intima e solitaria:

 …dove sei amore sognato

Le mie labbra morbide

di attesa si posano

fra i tuoi capelli e il tuo cuore.

 Lo scorrere del pensiero attraversa emozioni profonde, nascoste tra le pieghe dell’impulso amoroso, si ha l’idea di entrare in qualche cosa di delicatamente spirituale e universale, è la gioia dei sensi che primeggia, che celebra sogni lusinghieri di amanti che colgono latenti desideri: 

 Poso il mio pensiero

sulle tue labbra...

Senti il suo sapore?

Senti il suo profumo?

Il mio pensiero non si ferma...

 Un amore tormentato, una tempesta di passione, un desiderio in costante movimento che spinge l’Autrice ad esprimere il fuoco che le arde dentro:

 I miei baci e

le mie carezze

sul tuo corpo

saranno dolce estasi

d'amore.

La sua è una passione sensuale, spalmata di una spiritualità profonda che le regalano momenti di piacere naturale, trasformati e sublimati dallo stupore di cui lei stessa nella purezza del suo cuore si meraviglia; senza incorrere nel blasfemo, riporta all’estasi di S. Teresa, dove il dardo infuocato trafigge più volte il cuore delle mistica e lei si lascia bruciare dal grande amore. In questa altalena di sentimenti si afferma lei, Igea Arnao, donna sensuale e seducente come l’innocen-za di un’infante, penetrata nel cuore della passione e, in estasi, ne rimane sopraffatta:

 Mi avvicino al tuo cuore

al calore del tuo respiro

Siamo fiamma che arde

Siamo seme e pane

fame che divora

Siamo corpi aggrovigliati

nell'eternità di un attimo d'amore.

 Il viaggio continua, attraverso un indefinito desiderio che è un inno alla saggezza dell’anima, alla maturità del sentimento puro e terso come la rugiada del mattino sulle corolle:

 L'alba rimane fuori

dalla finestra.

Può aspettare ad entrare ...

Non disturbi la

nostra urgenza d'amore.

 Le emozioni della poetessa sono un turbinio di emozioni, forti, pregne di vita e di passione, creano una magia, che immette nelle alte sfere della poesia, dove la sua anima, mai appagata, rincorre l’amore, quello vero, unico, travolgente, irruento, irresistibile, totalizzante. Il lettore è trascinato dentro la lirica e dentro ciò che la regola: il movimento, l’emozione, il sentimento, il piacere:

 Ci sono notti

in cui ti cerco

fra le lenzuola stropicciate

Poi m’immagino accanto a te

E non so dire

dove stia il vero o il sogno.

 La gioia, la quiete, la notte e l’alba sembrano indurre a una ricerca continua. Si ha l’impressione che, incontrandosi, raggiungendosi, sperimentando la propria vicinanza, continuino incessantemente a tendere a qualcosa: alla chiamata che sovrasta il contenuto del momento e oltrepassa i limiti dell’eros riletti nelle parole del mutuo “linguaggio del corpo”. Questa ricerca ha la sua dimensione interiore: “il cuore veglia” perfino nel sonno. Questa aspirazione nata dall’amore sulla base del “linguaggio del corpo” è una ricerca del bello integrale, della purezza libera da ogni macchia: è una ricerca di perfezione che contiene, direi, la sintesi della bellezza umana, bellezza dell’anima e del corpo:

 ….e penso di baciarti

di sentirti […]

Ti penso così

mia luce di vita

mio cielo

mio respiro.

 Un bacio inebriante, due bocche che si cercano per fondere insieme lo stesso respiro che culmina nell’invito nel quale la poetessa incoraggia il suo amato a cercare il suo corpo in un desiderio sensuale, desiderio che scaturisce dal cuore di “lei” non in un bacio effimero, ma in un bacio che è il respiro della persona innamorata, è la sua stessa vita.

 L’incontro è incantevole e vibrante di amore, un incontro cercato e vissuto nella scoperta reciproca, nell’abbraccio profondo, nel trionfo della vita. L’eros si trasforma in Agape, gli amanti contemplano, si conoscono, esprimono una comunione così profonda, intensa, totale, infinito.

E, dunque, lavati i sensi, purificata la mente, traghettati con il cuore tremante dall’autrice attraversiamo il mare della sensualità, toccando la terra dell’amore per assaporare la bellezza virtuosa, sapiente, mistica che Igea dona all’umanità.

 Il mio ringraziamento a Igea Arnao, che nella poesia dona, a quanti leggeranno, brividi di emozione, quegli stessi che ho provato io immedesimandomi nei suoi versi.

 Un plauso al maestro Federico Ferratello che ha saputo attraverso l'immensità della sua creatività leggere nell’anima della poetessa che crea, nella totalità del suo estro, una scena piena di emozione e spiritualità che affiora all'occhio di chi guarda, nel tentativo di svelarne l’enigma dell’amore velato in quest’opera.

 Salvatore Monetti

 


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