ZOE ALEF ZEL è una rondine che non conosce nidi, non conosce case e dimore, conosce l’alba e i tramonti, le stagioni che passano inesorabilmente sulla sua pelle bianca come la sabbia della sua terra. Lei ha sempre coltivato il silenzio, che non è solitudine ma è “parola” scritta, nuova, viva, feconda, sorprendente. Le sue poesie, hanno un linguaggio che scaturisce dalle profondità, da una zona segreta, grazie a un lento, faticoso lavoro di “estrazione”. Per cui, ogni poesia, è come un brandello di carne, una parte viva, ma anche una parte dolente, che si stacca dalla persona, che parla ed entrano nel profondo dell’anima, perché quelle parole, cavate con estrema difficoltà, contengono una carica di amore, un prezioso dono, che va custodito gelosamente.